tema svolto sul bullismo

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-Blaise!
view post Posted on 29/1/2009, 17:27




Il bullismo nelle scuole


Il termine “bullismo”, molto spesso dimenticato o sottovalutato, è tornato di moda durante quest’anno scolastico 2006-2007, nel quale molti sono stati gli avvenimenti d’attualità che lo riguardano.
Vi è stata una bambina di 13 anni che è stata violentata e poi ripresa coi videofonini, ma il caso che ha creato più scalpore è stato quello del ragazzo down deriso e picchiato dai compagni di classe che poi hanno diffuso su internet il “video divertente” delle loro gesta. Ma cos’è in realtà il bullismo?
Deriva dal termine inglese “bulling” ma nella nostra lingua ha assunto un significato più leggero, di sbruffone, di colui che ama fare il gradasso e che spesso tende a prevaricare, senza mai però raggiungere quelle caratteristiche di cattiveria e di sadismo che invece sono tipici del fenomeno del bullismo così come viene spesso osservato in ambito scolastico.
Si può affermare che senza dubbio il luogo in cui questi atti si manifestano di più è la scuola, soprattutto durante l’intervallo e nell’orario mensa, poiché è il posto dove si ritrovano i ragazzi, ma bisogna anche ricordare che la scuola è un luogo d’istruzione che non ha assolutamente niente a che vedere col bullismo.
Infatti esso si può riscontrare anche in altri ambienti e nel tragitto casa scuola. La caratteristica principale del bullo è chiaramente quella dell'aggressività, di un forte bisogno di dominare gli altri, si dimostra spesso impulsivo, si arrabbia facilmente e presenta una bassa tolleranza alla frustrazione, ed è concentrato sui propri desideri senza badare a coloro che gli sono intorno.
Ma bisogna fare una distinzione con i “bulli passivi” ovvero i seguaci o sobillatori che non partecipano attivamente agli episodi di bullismo, sono nel branco ma non sono interessati a prevaricare ma a far parte, un modo per non essere vittima.
Tre infatti sono di solito i protagonisti degli atti di bullismo: la vittima, il bullo ed il branco, cioè gli altri, il gruppo, la classe che stà a guardare l’atto di violenza sul più debole senza intervenire, o incitando il bullo o facendo finta di niente.
Infatti il silenzio e la segretezza sono potenti alleati del bullo, perché non ci si ribella e le vittime si sentono troppo impaurite o deboli per parlarne anche con i genitori, quindi il bullismo passa spesso inosservato.
Esso inoltre si manifesta in diversi atteggiamenti, i cui principali sono bullismo verbale e bullismo fisico.
Il primo consiste nell'umiliare la vittima attraverso insulti, sarcasmo o derisione, mentre il secondo, il più classico, con in un contatto diretto (spinte, pugni, calci), e riguarda principalmente i maschi rispetto alle femmine.
Ma se precedentemente erano solo i ragazzi a fare i bulli e le femmine ad esserne vittima adesso le bambine da vittime passano ad “aggressori” dando luogo al “bullismo femminile” che si manifesta in modo più subdolo perchè è meno basato sullo scontro fisico e maggiormente caratterizzato dall'aspetto verbale e indiretto, in particolare si concentra sulla manipolazione dei rapporti di amicizia di cui gode la vittima al fine di portarla all'isolamento sociale.
Le vittime sono per lo più degli individui molto sensibili e calmi, che quasi mai prendono in giro i propri compagni; sono più deboli dal punto di vista fisico, sono insicuri e se vengono "attaccati" reagiscono chiudendosi in se stessi oppure scoppiando in lacrime.
Per prevenire questo fenomeno l’arma migliore è il dialogo, aiutare questi “bulli” a raccontare i loro problemi agli adulti per risolverli nel modo migliore, magari sfogando la loro aggressività in qualche sport.
Essendo il bullismo un problema molto diffuso, è diventato sempre più oggetto di studio e di analisi da parte di esperti.
Sono stati organizzati incontri e convegni al fine di valutarne le origini e le cause, così da fornire strumenti per intervenire in modo più efficace e porre un freno a questi comportamenti.
 
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